mercoledì 11 luglio 2012

Telefono Rosa, basta femminicidi diventano uno "sterminio di Stato"


''Fermare il femminicidio''. Telefono Rosa scrive ai partiti, perché il silenzio si fa complice e la mattanza sta diventando ''sterminio di Stato''. Altre due donne sono state uccise (secondo un bilancio siamo a 83 vite spezzate nel 2012). Con ferocia. Le ultime vittime sono una madre di tre figli, a Trapani, incinta al nono mese; e un'altra madre a Cremona. L'associazione chiede una giustizia in materia che sia ''rapida e severa'', l'abolizione del rito abbreviato per i colpevoli di stupro, l'aumento dei minimi di pena. Intanto sulla violenza sulle donne è intervenuto brevemente il ministro Elsa Fornero.


   '''Chiediamo con determinazione e forza - dice Telefono Rosa ai partiti- che facciate sentire la vostra voce e proponiate subito qualcosa di concreto che possa fermare il femminicidio. Dall'inizio dell'anno è una mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile'', prosegue Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente dell'associazione.

''I colpevoli di reati di violenza contro le donne - aggiunge - non dovrebbero usufruire degli arresti domiciliari ma, nel caso in cui il Giudice lo decidesse, essi debbono sottoporsi ad un trattamento con personale
specializzato''.
''Lo chiediamo a nome nostro e della società civile, che ci scrive indignata e si stupisce di questo assurdo immobilismo della politica italiana. Non bastano più le parole. Servono fatti, politiche e risorse economiche e umane. In caso contrario - conclude la presidente di Telefono Rosa - questo diventerà un vero e proprio sterminio di Stato di cui noi non vogliamo essere complici''.

Luisa Rizzitelli, ufficio stampa di Telefono Rosa, il 5 luglio scorso ha aperto su Facebook un gruppo ''Donne e Uomini del Parlamento e del Governo fermate il femminicidio". Questo l'appello: ''Donne e uomini del Parlamento, donne e uomini dei partiti della società, questa è una vera e propria strage, crudele, misogina: impegniamoci tutti a fermarla, ognuno per la propria responsabilità. Non possiamo più fare finta che non accada niente nel nostro Paese! Voi avete una responsabilità in più, voi non potete stare a guardare. Questo Gruppo invierà i nomi dei suoi componenti alla Presidenza di Camera e Senato oltre al Presidente della Repubblica. Lo Stato italiano non può tollerare questa mattanza. Le leggi ci sono, ma evidentemente NON sono adeguate e la lotta delle tante associazioni non è sufficiente né adeguatamente SOSTENUTA. I componenti e le componenti questo gruppo, UOMINI E DONNE, vi CHIEDONO di FARE QUALCOSA SUBITO. Hanno scritto queste righe di appello Luisa e Daniela, me è come se l'avesse scritto ogni donna e uomo che resterà in questo Gruppo e che si adopererà a diffonderlo''.

Intanto, durante la presentazione di un report Istat sui migranti, sulla questione è intervenuto il ministro Elsa Fornero. "La violenza verso le donne è incoraggiata dall'atteggiamento e dalla rappresentazione mediatica della nostra convivenza. Dovremmo capirlo e superarlo. Il fenomeno deve essere contrastato alla radice", ha detto il ministro del Lavoro con delega sulle Pari Opportunità.  

Per contrastare la violenza verso le donne occorre dunque "superare i luoghi comuni sulle differenze di genere". Servono inoltre, secondo il ministro, "tolleranza verso le diversità e buoni messaggi educativi". "La violenza sulle donne è inaccettabile in un paese civile", ha concluso Fornero.

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