giovedì 31 maggio 2012

#salvaiciclisti: biciclette per l'Emilia e a Torino il 3 giugno il Bike Pride

Anche una bicicletta puo' essere indispensabile in un territorio terremotato, se le strade di sempre non sono piu' percorribili con le automobili. Ed e' cosi' che la rete #salvaiciclisti - quella che il 28 aprile ha radunato a Roma 50.000 persone portando all'attenzione dei media la strage di ciclisti sulle strade italiane - sta lanciando in Rete una vera e propria raccolta di biciclette per i terremotati dell'Emilia.

Dall'Emilia Stefania Agarossi, volontaria del campo di San Carlo, ha fatto sapere a #salvaiciclisti che in quelle zone hanno bisogno di biciclette, così come a Cento e a Sant’Agostino (due dei paesi più colpiti dal sisma). A causa dello stato precario del manto stradale, la bicicletta diventa un bene fondamentale per coprire le distanze tra i paesi colpiti, per i volontari come per gli ospiti dei campi.

Chiunque abbia una bicicletta funzionante e/o una pompa per gonfiare le gomme, puo' contattare l'indirizzo terremotoemilia@salvaiciclisti.it. La preghiera del network di ciclisti e' di far circolare questa comunicazione il più possibile. Se siete a conoscenza di ulteriori esigenze della popolazione emiliana colpita dal terremoto a cui la rete #salvaiciclisti possa contribuire in qualche modo, l'indirizzo email da contattare e' sempre terremotoemilia@salvaiciclsti.it.

 Intanto a Torino, il 3 giugno, giornata mondiale dell’ambiente, torna la parata di mezzi ecologici del Bike Pride. Si parte alle 15:00 dal parco del Valentino e ci si inoltra per la prima volta a Torino Nord, per tornare a festeggiare in Piazza Castello. Nelle due edizioni precedenti più di 10.000 cittadini hanno attraversato la città con biciclette e altri mezzi ecologici. Mobilità sostenibile, sicurezza stradale, ridistribuzione degli spazi a favore della ciclo-pedonalità, qualità della vita, sono istanze che non possono più essere ignorate o sottovalutate. Istanze che negli ultimi mesi sono state riprese a livello nazionale e ribadite dalla campagna #salvaiciclisti, nata per evidenziare e porre rimedio al triste primato di decessi sulle due ruote: 2600 morti e 40.000 feriti in soli 10 anni, solo in Italia.

mercoledì 30 maggio 2012

Giampaolo Giuliani: siamo nel 2012, non si può morire di terremoto

Giampaolo Giuliani, ex tecnico dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, parla del terremoto in Emilia. Giuliani, aquilano, divenne famoso per le dichiarazioni rilasciate dopo il sisma che il 6 aprile 2009 colpi' L'Aquila. Le sue previsioni, basate sullo studio del gas radon ma non confermate dal mondo scientifico ufficiale, gli hanno pero' procurato l'attenzione e la collaborazione di geologi e di studiosi in tutto il mondo.

lunedì 28 maggio 2012

Uccide la moglie incinta
perche' ''vestiva all'occidentale''

L'ha uccisa per gelosia ma soprattutto perché vestiva all'occidentale. Questo il movente dell'omicidio di Kaur Balwinde, l'indiana di 27 anni strangolata dal marito, Singhj Kulbir. L'uomo, 36 anni, operaio in un'azienda agricola di Fiorenzuola d'Arda, incensurato, avrebbe strangolato la moglie, incinta di tre mesi, per poi gettarla nel Po, una quindicina di giorni fa, dove è stata trovata ieri da un pescatore romeno su un argine a San Nazzaro, frazione di Monticelli d'Ongina. Ai carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza e della stazione di Fiorenziola avrebbe ammesso la gelosia per la scelta della donna di non vivere secondo i costumi indiani.

domenica 27 maggio 2012

A S.Pietro per Emanuela Orlandi, ancora il papa non la nomina. 'Vergogna!' urlano i manifestanti

"E' un peccato. Bastava una parola di preghiera". Pietro Orlandi, il fratello della ragazza scomparsa nel giugno del 1983, e' sempre deciso e pacato ma non nasconde l'ennesima delusione per il (secondo) mancato accenno ad Emanuela da parte del papa durante l'Angelus. Oggi in piazza San Pietro era confluita una marcia, partita dal Campidoglio, organizzata da Pietro Orlandi per la sorella e per tutte le famiglie che chiedono verita' e giustizia per i propri cari. Il mancato saluto non e' passato inosservato. La fine dell'Angelus e' stata infatti accolta dalle urla ''Vergogna!'' di decine e decine di manifestanti in piazza San Pietro. All'interno del colonnato, durante il discorso del pontefice, è stato gridato più volte il nome della ragazza scomparsa. Nel cielo, tra gli applausi della folla, è volata anche una sua foto in bianco e nero appesa a palloncini bianchi. In piazza tanti i cartelli e le immagini di Emanuela. Impossibile, dunque, non notarli. La famiglia Orlandi aspetta da tempo una parola. La stessa scena si era verificata il 18 dicembre 2011, quando in piazza - con gli occhi puntati vero la finestra del papa - si radunarono molti cittadini a sostegno di una petizione lanciata da Pietro Orlandi per chiedere ''verita' e giustizia''. Il pontefice cito' una lunga lista di nomi ma per Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa nel nulla tra le omerta' (e forse complicita'?) della Chiesa, non ci fu spazio. Il fratello di Emanuela, accompagnato dalla sua famiglia e da decine e decine di amici e sostenitori, ha atteso anche oggi in piazza con gli occhi puntati alla finestra, sperando che Benedetto XVI parlasse di sua sorella. "Credo che il papa sia sempre più solo. Gli stanno facendo terra bruciata attorno e anche oggi gli avranno impedito di parlare di Emanuela", ha sostenuto Pietro Orlandi.

sabato 26 maggio 2012

Monti, un silenzio lungo 17 secondi alla domanda sui giovani

''Piazzapulita'' (La7), giovedi' 24 maggio 2012. Quando Corrado Formigli pone a Mario Monti la domanda su giovani e lavoro, il premier non nasconde la propria difficolta'. Prima della risposta passano 17 interminabili secondi. Un silenzio pieno di interrogativi. Il video e' tra i piu' cliccati degli ultimi giorni.

Santoro attacca Grillo e il suo "piccolo fratello" e socio Casaleggio


venerdì 25 maggio 2012

Brindisi grida ''Io non ho paura'' Sabato in piazza per Melissa

''Non si può morire entrando a scuola. Queste parole continuano a rimbalzare nella testa di ciascuno di noi nelle ultime ore. Finora nessuno si era mai permesso di toccare la scuola in questo modo, con un atto che oltre ad essere assassino e criminale è vigliacco e vergognoso. Colpire la scuola vuol dire colpire il futuro di un paese, la speranza di costruirne uno migliore''. Questo l'appello degli studenti dell'istituto 'Morvillo-Falcone' di Brindisi, che invitano tutta Italia nella citta' pugliese la manifestazione di sabato 26 maggio in ricordo di Melissa Bassi, uccisa il 19 maggio in un vile attentato davanti alla scuola.


''Colpire la scuola - proseguono i promotori della manifestazione - vuol dire colpire la democrazia, soprattutto in un territorio come il nostro, in cui da anni lottiamo contro le mafie e ci scontriamo contro l'assenza di lavoro, in un territorio in piena crisi ambientale. Le scuole, soprattutto nella nostra terra, rappresentano uno dei pochi luoghi collettivi e di partecipazione.
Hanno spezzato i sogni di Melissa ma non spezzeranno mai i nostri. I sogni di Melissa diventeranno anche nostri.
In questi giorni in tutta Italia si è parlato di Brindisi e delle nostre scuole, degli studenti brindisini e della paura di tornare a scuola, dopo il 19 maggio.
La paura non può essere una risposta alla morte di Melissa, la paura non può essere uno strumento di controllo di un territorio e di un paese stesso.
Non si può parlare di Brindisi solo quando scoppiano le bombe. Dobbiamo scendere in piazza non solo per semplice solidarietà, ma perché tutta l'Italia non deve dimenticare quello che è successo, che vive dentro un contesto sociale caratterizzato da una cultura violenta e individualista, dall'assenza di politiche di tutela del territorio, dai tagli alla scuola, dalla precarietà dilagante che attanaglia le vite e il futuro della nostra generazione.
La partecipazione, la democrazia e la richiesta di giustizia sono la risposta ad un atto così grave che ha sconvolto il nostro territorio e tutta l'Italia.
Per questi motivi a una settimana dall'attentato chiediamo a tutti gli studenti di scendere in piazza a Brindisi, per stare accanto ai giovani brindisini e per affermare con determinazione che c'è bisogno oggi più di ieri di creare un fronte sociale forte che combatta la violenza scellerata, di QUALUNQUE MATRICE sia, con la speranza, la solidarietà e la giustizia e ci aiuti a ricostruire una cultura radicata di legalità e democrazia.
Pretendiamo Verità, Difendiamo la Scuola, Lottiamo per il Futuro''.

Le studentesse e gli studenti dell'Istituto Morvillo di Brindisi (le rappresentanti Francesca D'Agnano e Vanessa Lapenna); Martina Carpani (Consulta provinciale di Brindisi); Francesca Rossi (Coordinatrice UDS Brindisi).

Ritrovo ore 9 presso la Stazione di Brindisi.

Raccolgono l'appello e ne sono promotrici a livello nazionale le associazioni Libera - Rete della Conoscenza - CGIL - Arci.

Per aderire: 26maggiobrindisi@gmail.com

mercoledì 23 maggio 2012

Europei 2012, per i diritti violati blitz all'ambasciata ucraina

Trenta attivisti dell’associazione ''Animalisti Italiani Onlus'', insieme al loro presidente Walter Caporale, hanno occupato l'ingresso dell'Ambasciata dell'Ucraina a Roma per protestare per la strage di 30.000 gatti e cani randagi, abbattuti per ripulire le citta' in occasione dell'arrivo di milioni di turisti per gli Europei di calcio. Ma l'Ucraina viene condannata anche per la mancanza di rispetto dei diritti umani fondamentali: primo caso fra tutti quello dell’ex premier Yulia Tymoshenko, condannata a 7 sette anni di prigione con un processo sommario, più volte picchiata in carcere. In occasione della manifestazione e' stata consegnata una lettera all'ambasciatore S.E. Signor Heorhii Cherniavskiy e al premier ucraino Viktor Yanukovych. Gli animalisti - che si sono presentati davanti all'Ambasciata con palloni da calcio insanguinati, bandiere dell’Ucraina con le zampe di animali sanguinanti e la scritta “Vergogna Ucraina” - invitano gli italiani ad inviare fax e email di protesta all'Ambasciata dell'Ucraina in Italia (segretaria@amb-ucraina.com – fax:06.8547539) ma anche al presidente FIGC Giancarlo Abete (fax 06/84912440 – email: press@figc.it) e al CT della nazionale italiana Cesare Prandelli (Fax: 06-84912351 – email: http://www.nazionaleitalianacalcio.it/italia.html) affinché scelgano di osservare un minuto di silenzio in occasione della prima partita dell'Italia e di indossare una fascia nera al braccio, per ricordare la violazione dei diritti umani ed animali in Ucraina.

''Animalisti Italiani'' chiede inoltre di coinvolgere il presidente UEFA Michel Platini affinché tutte le squadre osservino le stesse forme di rispetto in memoria degli animali. Un’altra richiesta è rivolta alle cariche istituzionali italiane ed ucraine ''affinché lavorino e collaborino insieme per il riconoscimento dei diritti fondamentali della persona e per garantire all’ex premier Tymoshenko un giusto processo''.

Il messaggio di Giovanni Falcone, venti anni dopo la strage

martedì 1 maggio 2012

Violenza sulle donne, una strage che continua: ora diciamo basta!



Vanessa aveva solo 20 anni, era una bella ragazza ma soprattutto aveva una vita davanti. Invece il fidanzato l'ha uccisa, strangolandola e poi gettandola da un ponte. Vanessa e' solo una delle ultime vittime della violenza sulle donne in Italia: una vera e propria emergenza che in soli quattro mesi ha visto oltre 50 donne uccise, quasi sempre per mano del compagno o dell'ex.

L'omicidio generalmente e' preceduto da segnali: ossessioni, gelosie, liti furiose, vere e proprie persecuzioni, dice all'ANSA la criminologa Roberta Bruzzone, consulente di Telefono Rosa, tra i massimi esperti di violenza sulle donne. La violenza in famiglia e' in aumento, afferma la criminologa, e i dati di quest'anno sono ancora piu' preoccupanti dei precedenti.

Una donna viene uccisa ogni due-tre giorni e quasi sempre a toglierle la vita e' il compagno o l'ex. L'Italia conferma cosi' il triste primato europeo per gli omicidi intrafamiliari. C'e' una ''sottovalutazione'' del fenomeno violenza in famiglia che va di pari passo con ''un aumento dei casi di omicidi e di maltrattamenti. Oggi c'e' un clima sociale che spinge all'esasperazione e la coppia e' il luogo dove si manifesta il lato peggiore di un individuo, specialmente se violento. Ecco perche' e' pericoloso accettare anche il primo schiaffo: perche' dopo, quasi sicuramente, ne seguiranno altri e sara' sempre peggio''.
I maltrattamenti non vanno mai sottovalutati. ''Anche l'ultimo omicidio, quella di Vanessa Scialfa, e' stato preceduto da segnali inequivocabili: ossessioni, gelosie, comportamenti persecutori. E' l'ennesima dimostrazione che molti di questi omicidi si possono evitare''. L'identikit dell'aggressore generalmente e' il cosiddetto 'uomo della porta accanto', senza profili psicologici di particolare rilievo, non noto alla societa' o alle forze dell'ordine per qualche atteggiamento particolare.

La violenza intrafamiliare, spiega Roberta Bruzzone, e' assolutamente trasversale. ''Non riguarda solo contesti sociali depressi ma anche famiglie benestanti e socioculturalmente di un certo livello. Ci sono anche imprenditori 'stalker'. Vanno sfatati certi tabu''', aggiunge la criminologa.
Questi omicidi non sono ''delitti passionali'' o ''raptus di follia'', precisa Roberta Bruzzone, ed e' improprio usare questi termini. ''Sono omicidi premeditati e lucidi. Spesso le vittime vengono prima torturate psicologicamente e poi massacrate con efferatezza. In tanti anni di indagini - racconta - di gente che ha ucciso in preda ad un raptus ne ho vista pochissima. Di 'passionale' in questi delitti non c'e' nulla. Sono delitti d'odio. Uccidere, per questi uomini, e' una forma di controllo delle vittime. Il delitto passionale non ha nulla dell'amore''.